Quando si cambia casa, oltre al trasloco dei mobili e delle proprie cose, bisogna procedere con l’aggiornamento delle utenze domestiche, scegliendo in questo caso tra subentro o voltura. Si tratta di due operazioni completamente diverse tra loro, che spesso si tende a confondere. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza spiegandovi le differenze.
Cominciamo dalla voltura, detta anche “Volturazione”. Nello specifico, consiste nella richiesta di modifica dell'intestatario di una bolletta, ovviamente per un'utenza che risulta essere ancora attiva. La voltura può essere portata a termine solo in caso di contatore e fornitura di contratto validi.
La procedura va richiesta da parte del nuovo arrivato, cioè da chi ha intenzione di intestarsi le utenze (ad esempio: l'inquilino che sottoscrive il contratto di affitto di un immobile).
Affinché, invece, si parli di subentro sarà necessario che il precedente contratto dell'utenza risulti cessato, ma il contatore deve essere ancora presente. Con il subentro, quindi, si procederà a riattivare la fornitura di un impianto che era stato disattivato. E’ il caso di un'abitazione vuota e disabitata da tempo che viene acquistata o affittata da un nuovo proprietario o inquilino.
Tempi
Per la voltura: i tempi necessari sono in genere 4-5 giorni lavorativi a partire dalla ricezione da parte del fornitore dei documenti necessari.
Per il subentro: i tempi variano a seconda che si tratti della fornitura di luce o gas. Per riattivare un contatore della luce e far partire un contratto occorrono 7 giorni lavorativi dal momento della ricezione dei documenti necessari.
Per quello del gas, invece, sono necessari 12 giorni lavorativi, in quanto deve essere mobilitato anche un tecnico.
Documenti necessari
Per portare a termine le procedure di voltura o subentro è necessario avere a portata di mano i dati per cambiare l’intestatario dell’utenza:
- codice fiscale, carta d'identità dell'intestatario del contratto, recapito telefonico, indirizzo;
- per la luce il codice POD; per il gas il codice PDR indicato sulla bolletta del precedente inquilino;
- l’autolettura del contatore;
- l’indirizzo di recapito della fattura di conguaglio finale di chi lascia l'unità immobiliare;
- dichiarazione firmata congiuntamente dal richiedente e dal vecchio intestatario delle volture per la sottoscrizione della lettura del contatore.
Il cliente richiedente la voltura dovrà dimostrare, inoltre, anche tramite autocertificazione, di avere "titolo che attesti la proprietà, il regolare possesso o la regolare detenzione dell'unità immobiliare”.