E' un’operazione legale, regolata dall’articolo 1552 del codice civile, definita come il contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di cose, o di altri diritti, da un contraente ad un altro.
Per semplificare, la permuta consiste nell’opportunità di scambiarsi le abitazioni fra due proprietari, cedendo la proprietà di un immobile in cambio di un altro, che può trovarsi indifferentemente nella stessa città od altra località, senza alcun vincolo.
La permuta può avvenire alla pari, ovvero senza dover aggiungere una somma di denaro, quando le parti ritengano, che i due immobili abbiano eguale valore, oppure aggiungendo un corrispettivo per pareggiare l’offerta, qualora le due abitazioni vengano considerate avente quotazione diversa.
Permuta immobiliare vantaggi e svantaggi
I principali vantaggi di questa tipologia di operazione sono essenzialmente di natura fiscale. Rispetto alla tradizionale compravendita, infatti, la permuta è meno onerosa: l’atto è infatti unico e le imposte che vengono calcolate sull’immobile che ha il valore più alto, sono suddivise a metà fra i soggetti che stipulano il contratto.
D’altro canto, ci sono anche dei rischi, rappresentati principalmente dalla presenza di immobili soggetti ad ipoteca o a mutui. Se su uno dei due immobili in questione dovesse risultare un’ipoteca, allora, l’operazione potrebbe essere più difficile e rischiosa. Lo stesso discorso vale anche se esiste un mutuo su uno degli immobili: il mutuo andrà infatti estinto prima di procedere con la transazione.
Le imposte da versare per l’atto
L’operazione più conveniente sotto il profilo fiscale è quella che prevede la permuta fra due soggetti privati. In questo caso, se gli immobili che si vuole scambiare sono entrambi prima casa, si dovranno versare le seguenti imposte: imposte di registro del 2% del valore catastale dell’immobile di valore maggiore.
Nel caso in cui le proprietà non avessero caratteristica di prima casa, si calcolano le imposte sempre sull’immobile di valore maggiore, ma saranno computate al 9%.
Quando invece solo una delle due abitazioni è prima casa, la legge prevede che si applichi la tassazione più alta, vale a dire il 9% sul valore catastale dell’immobile classificato come seconda casa.